Pignoramento dello stipendio

Il pignoramento dello stipendio può essere fatto per andare a saldare un debito? Assolutamente sì, partendo per dal rintraccio del posto di lavoro, ricerca utile per accertare una professione, un incarico, una funzione, un servizio.

È possibile quindi ottenere informazioni precise e puntuali circa l’attuale occupazione lavorativa di una persona fisica in tutta Italia. L’obiettivo è verificare se un debitore ha capacità reddituale per poter effettuare il pignoramento del quinto dello stipendio, attraverso un’azione legale, per andare a saldare un debito mai saldato.

Il servizio fornisce il nome dell’attuale datore di lavoro (denominazione società, ragione giuridica, sede legale, partita IVA e codice fiscale), e la stima sulla retribuzione lorda annua.

Pignoramento del quinto dello stipendio: cosa sapere

Prima di procedere alla richiesta di pignoramento di un quinto dello stipendio è indispensabile il rintraccio di eventuali forme pensionistiche, finalizzate ad accertare il trattamento e remunerazione post-lavorativa. Viene indicato l’ente erogatore della pensione con tutti gli elementi utili per poter effettuare il pignoramento del quinto.

Attraverso il servizio di rintraccio del posto di lavoro è possibile anche verificare se sussiste una cessione del quinto dello stipendio, un pignoramento di un quinto dello stipendio e/o delegazioni di pagamento già in essere.

La Finanziaria 2005 (legge 311/04) ha definitivamente equiparato le disposizioni relative alla pignorabilità degli stipendi privati e di quelli pubblici. Per questi ultimi ricordiamo che già da tempo è stata abolita la regola di assoluta impignorabilità a seguito di varie pronunce della Corte Costituzionale.

In sostanza vige per tutti gli stipendi (nonché le gratifiche, le pensioni, le indennità, i sussidi, etc…) la regola generale secondo cui essi sono impignorabili ed insequestrabili salvo queste eccezioni:

  1. se il debito riguarda alimenti dovuti per legge, è prevista la pignorabilità fino ad un terzo degli stipendi al netto di ritenute;
  2. se il debito è verso lo Stato o altri enti o imprese da cui il debitore dipende, e riguarda il rapporto di impiego, è prevista la pignorabilità fino ad un quinto degli stipendi al netto di ritenute;
  3. se il debito riguarda tributi dovuti allo Stato, alle Province o ai Comuni dall’impiegato o salariato, e’ prevista la pignorabilità fino ad un quinto degli stipendi dello stesso al netto di ritenute.

Se concorrono simultaneamente i casi 2 e 3 il pignoramento del quinto dello stipendio non può colpire una quota totale maggiore del quinto già detto, mentre se concorre anche il caso 1 il pignoramento non può colpire una quota maggiore della metà degli stipendi al netto di ritenute.

Fare una cessione del quinto dello stipendio significa richiedere un prestito personale che verrà addebitato direttamente sulla busta paga o sulla pensione.
La rata quindi viene pagata direttamente dal datore di lavoro o dall’ente pensionistico con un bonifico fisso mensile.

La garanzia del prestito risiede esclusivamente nella stabilità del posto di lavoro: la rata viene pagata finché c’è una busta paga (o una pensione) su cui addebitarla.
È evidente che per questo motivo non potranno essere finanziati i lavoratori autonomi e (almeno per il momento) i lavoratori con contratti a tempo determinato (a meno che il finanziamento termini entro la data di scadenza del contratto in corso).

La cessione del quinto dello stipendio è la soluzione di finanziamento strutturata per lavoratori dipendenti e pensionati, e proprio per questo motivo le società che erogano finanziamenti potrebbero, tramite il nostro servizio, verificare la veridicità della busta paga e dei dati forniti dal potenziale cliente e quindi anche l’effettivo datore di lavoro di un soggetto.

Verifica della busta paga

La busta paga costituisce la garanzia principe nella concessione di un prestito o di un finanziamento personale, quindi è sempre prudente verificarne l’autenticità.

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